LA CLAVE
La clave è lo strumento e la figura ritmica fondamentale della Salsa.
E’ fondamentale conoscerne la ritmica per chiunque voglia avvicinarsi alla Salsa sia come cantante, sia come musicista o ballerino.
La figura ritmica della clave si sviluppa in 5 colpi dello strumento di cui 3 lenti e 2 veloci. I cinque colpi rientrano in 8 tempi ovvero 2 quartine musicali.
Il concetto di clave è puramente ritmico, pertanto un ballerino che tiene riferimento per il suo ballo il colpo della clave non ha alcun interesse al tempo musicale, in quanto è uscito dal concetto della metrica.
Per meglio spiegare l’andamento dei colpi della clave, vediamo ora di incastrarli alla metrica musicale. Da qui nasce il concetto di direzione della clave.
- Direzione 3-2 (clave tres-dos): i 3 colpi lenti cadono nei primi quattro tempi dell’ottetto musicale (1 - 21/2 – 4 – 6 – 7)
- Direzione 2-3 (clave dos-tres): i 3 colpi lenti cadono nei secondi quattro tempi dell’ottetto musicale (2 – 3 – 5 - 61/2 - 8)
LE CONGAS
La Conga, anche chiamata Makuta, è un tamburo alto e stretto. Quando nacque veniva ricavato da un tronco svuotato sulla cui testa veniva cucita una pelle bovina.
Ora viene anche costruito in fibra di vetro o legno, e la pelle può essere anche di capra, di cammello, bovina o anche sintetica e viene tesa da viti.
In un’orchestra solitamente vengono utilizzate da due a quattro congas e vengono suonate con le dita ed i palmi della mano.
La conga ha un nome diversa a secondo del diametro. I suoi nomi sono:
- ricardo 22,9 cm
- nino o requinto 24,8 cm
- quinto 28 cm
- conga da 29,2 a 30,5 cm
- seguidor o tres golpes 30 cm
- tumbadora o salidor 33 cm
- supertumba 35,5 cm
La figura ritmica della conga nella salsa è chiamata “ Tumbao “. Questa figura ritmica occupa una quartina musicale.
I colpi base sono tre: un colpo singolo sul 2 o sul 6 e due colpi sul 4 – 41/2 o sul 8 – 81/2.
I BONGOS
Il bongo è costituito da una pelle di capra ad una sola membrana posta nella parte alta di un risuonatore di legno a corpo doppio con due suoni di diversa altezza: medio e acuto.
Il termine "bongo" è un termine generico che fa riferimento un po' a tutti i tamburi definiti "etnici". In realtà esiste l'appropriato "bongó" (e anche "bongos", usato forse con maggior frequenza ma decisamente meno corretto) al quale si riferisce quel tamburo di origine Cubana, poi diffusosi in tutta l'America Latina e in tutto il mondo, costituito da due "tamburi" fatti a forma di tronco di cono con montata una pelle ciascuno, uno un po' più piccolo dell'altro, in modo da ottenere due suoni ben distinti: il più grande ha una tonalità più grave ed è chiamato "hembra" (in italiano: femmina), mentre il più piccolo ha una tonalità più acuta ed è chiamato "macho" (in italiano: maschio); sono uniti da un parallelepipedo di legno fissato tra un tamburo e l'altro. Inizialmente era usato come unico strumento percussivo nei gruppi che suonavano il "cha-cha", "bolero" e "danzón"; successivamente, con l'entrata nei gruppi di altre percussioni quali "congas" (o tumbadoras) e "timbales" (o paila), diventano strumento per creare abbellimenti e fraseggi per enfatizzare il canto e/o un particolare momento del brano; quando entra il "mambo", cioè la parte del brano con i fiati, il "bongocero" (chi suona il bongó) lascia il bongó per suonare la campana a mano.
I TIMBALES
I timbales sono uno strumento musicale a percussione che si suona con le bacchette. Ogni timbale è costituito da un fusto metallico e una pelle sintetica, ma privo di pelle di risonanza. Sono montati a coppie: il tamburo dal diametro maggiore ha il suono più grave. In aggiunta ai due tamburi, sul supporto vengono montati quali campane, jam-block, piatti splash ed altri.
I diametri più diffusi dei fusti variano tra 12' e 14' (30 e 36 cm), talvolta si trovano misure di 8' e 10' (20 e 25 cm) dal suono più acuto. Questi ultimi si chiamano timbalitos.
I timbales vengono usati soprattutto caraibica come mambo, salsa, reggae, cha-cha-cha. Uno degli artisti più popolari che ne ha esaltato l'uso è Tito Puente.
IL GUIRO
Altri nomi con cui è conosciuto il Güiro sono: Calabazo, Guayo, Ralladera, Rascador.
Insieme alle Maracas costituisce una delle percussioni piu importanti della musica caraibica. In passato veniva utilizzato dagli schiavi africani nelle cerimonie in onore degli Orisha. È certo, però, che strumenti simili si ritrovano anche nella cultura amerindia precolombiana e furono portati a Cuba e Porto Rico dagli Arawak.
Tradizionalmente il güiro viene realizzato svuotando i frutti della güira, da cui prende il nome, ora viene anche costruito con materiali moderni come fibra di vetro, plastica e metallo.
Si suona utilizzando un bastoncino che viene sfregato contro la scanalatura dello strumento producendo suoni brevi e secchi.
Viene utilizzato in vari generi di musica latinoamericana come Rumba, Salsa, Cha cha cha, Merengue, Bomba, Samba.
LE MARACAS
La maraca è uno strumento a percussione che ha origine nel Sudamerica, dove era costituito da una zucca cava riempita di sassolini o semi secchi. I grani interni picchiano tra di loro e contro la parete interna. Oggi lo strumento ha la forma di due grosse uova ed è costruito anche in legno, pelle o plastica, con un'impugnatura per la presa dell'esecutore. Spesso le due maraca sono intonate in maniera leggermente diversa in modo che una emetta suoni più acuti dell'altra.
Le maracas sono impiegate prevalentemente nei generi musicali latino-americani. Ad esempio a Cuba i generi tipicamente coinvolti sono guaracha, bolero, son montuno e rumba. In Colombia la cumbia.
Le maracas sono strumenti molto semplici da suonare, e per questo motivo sono spesso utilizzate nella didattica musicale e nella musicoterapia per introdurre al ritmo gli studenti. Nonostante questo suonare le maracas in maniera professionale non è banale: dato che i grani all'interno delle maraca hanno una certa latenza, il suonatore deve anticipare il movimento in modo da ottenere il suono al momento giusto. Le maraca possono ance essere colpite fra di loro o con altri mezzi percussivi in modo da ottenere effetti sonori particolari.